La vicenda di Eudocia Comnena (1160-1203), principessa bizantina sposata in occidente, nelle bellissime terre dell'Occitania, dove rinascono le fate, è in partenza una vicenda dolorosa: ripudiata dal sovrano che doveva sposare, derubata della sua dote, scacciata, poi, almeno secondo la leggenda, accolta da un gentil cavaliere che se ne innamora e la sposa. La sua vita in realtà fu un po' diversa, ma attraversò la felice età dei trovatori provenzali, e poi la tragedia della crociata contro gli Albigesi, uno dei periodi più interessanti e ricchi di fermento in ogni campo di tutta la storia occidentale. Infatti fu stilato un contratto di nozze nel 1174 con Alfonso d'Aragona, o forse con il fratello di lui Raimondo Berengario di Provenza. Un lungo viaggio portò la sposa ad attraversare da est a ovest il Mediterraneo, toccando il suolo d'Italia almeno a Pisa, ma certo tagliando fuori Venezia e Genova. Respinta al suo arrivo dal promesso sposo, cui il matrimonio politicamente non conveniva più, fu infine accasata nel 1181 con Guglielmo di Montpellier, ma anche questo legame durò poco. Dopo cinque anni Eudocia fu ripudiata e chiusa in convento.