Attraverso documenti inediti del Servizio Informazioni Militare, il volume, basato su una eccezionale raccolta di testimonianze d'epoca, offre una prospettiva unica sui campi di prigionia, le fabbriche e i campi di lavoro dove il Terzo Reich detenne ed utilizzò manodopera italiana nei venti mesi tra l'8 settembre 1943 ed il 25 aprile 1945. A parlare sono militari, in gran parte IMI, e civili italiani, catturati nell'Italia occupata o ingaggiati dagli arruolatori attivi sul territorio, i quali, riusciti a tornare in Italia prima della conclusione della guerra hanno raccontato le loro esperienze all'intelligence del Regno del Sud, rivelando dettagli cruciali su aspetti strategico-militari, la posizione delle difese tedesche, l'organizzazione della produzione bellica, lo sfruttamento di deportati ed internati, la situazione economica della Germania. Non mancano denunce sui crimini di guerra nazisti e sulla Shoah. Da questi resoconti emergono le condizioni di vita degli italiani costretti a lavorare nelle fabbriche, nelle campagne e nelle città tedesche, illustrando il loro ruolo nell'economia di guerra del Terzo Reich.