"Fino a quando Dio mi presterà la vita cercherò di viverla esprimendo parole e segni di umanità, di accoglienza, di giustizia, di pace. L'accoglierò per viverla con significato di fronte a me stesso, a Lui e agli altri." Il racconto autobiografico, scritto dalla sua penna profonda, con ricche analisi e riflessioni, della vita di Pierluigi Di Piazza, sacerdote di ampia levatura spirituale e umana che ha sempre anteposto la dignità dell'altro alla propria. Pierluigi è stato un uomo di grande fede, in continua ricerca, umile e sempre disposto a mettersi in gioco, dalla parte dei più deboli. Si è battuto per l'integrazione e l'accoglienza dei profughi, per il rispetto dell'altro anche in ambiti delicati e controversi, come le problematiche del fine vita, il pacifismo e la fluidità di genere. Ha portato avanti un progetto sociale e culturale che faceva riferimento al Centro di accoglienza per stranieri Ernesto Balducci da lui fondato a Zugliano (Ud) e, tra le molteplici iniziative, al convegno che ogni anno vi organizzava, con ospiti illustri da ogni parte del mondo come il Dalai Lama e il Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel e dove erano di casa il filosofo Massimo Cacciari, il teologo Vito Mancuso e don Luigi Ciotti cui lo legava un'amicizia fraterna. Il libro ospita, in appendice, un contributo di Vito Di Piazza, fratello di Pierluigi, e di don Luigi Ciotti.