Nel dicembre del 1944 Roberto Denti si trova nelle carceri di Cremona. Lì, ventenne, fa esperienza di umanità e ha tempo per letture nuove e formative, ma soprattutto è testimone di un fatto straordinario che fino a oggi non aveva voluto raccontare: lo fa ora con la semplicità della memoria, senza artifici retorici: «Ancora adesso mi sento coinvolto - non colpevole - in un fatto che si è svolto in tempo di guerra e che resta sempre un'incredibile storia d'amore».