Anticonformismo ed empatia nei confronti delle creature più vulnerabili segnarono l'esistenza di questa scrittrice rivoluzionaria, nata in una sala parto per indigenti nel cuore di Trastevere. Fin dall'infanzia, caratterizzata dalla precoce vocazione per la scrittura, la vita di Elsa Morante fu profondamente legata a Roma, che le regalò piazze meravigliose e la compagnia di gatti-angeli. Ma la sua amata città fu anche teatro di alcuni tra i momenti più tragici del '900, da lei vissuti e raccontati in prima persona: il fascismo, le leggi razziali, la deportazione degli ebrei (lei che era di madre ebrea), i disastri della seconda guerra mondiale. Il tormentato matrimonio con Moravia e gli amori infelici con Visconti e Bill Morrow, ma anche l'amicizia con Debenedetti, Saba, Penna, Pasolini, Calvino, Leonor Fini, Fofi, Agamben, Ramondino, e tanti altri artisti e intellettuali, ispirarono il rituale creativo al quale Elsa Morante sacrificò la propria esistenza: raccontare, attraverso pagine indimenticabili, come le stelle si rispecchiano nella polvere. Capace di indagare nelle contraddizioni più laceranti della famiglia come della Storia, perseguì per tutta la vita, talvolta a caro prezzo, la fedeltà alla propria anima di madre e bambina, che illumina i suoi romanzi e racconti. Attingendo da numerose testimonianze e fonti d'archivio, con particolare attenzione al contesto storico-culturale che la vide protagonista, questo volume ci restituisce la ricchezza di una sensibilità umana e politica senza eguali nel panorama letterario del '900 italiano.