Sottili fili di seta ricamano la trama intessuta di ricordi che Alessandrina De Rubeis srotola e il lettore ricompone in un mosaico finale, quale risultato di un intreccio di memorie che ripercorrono le vicende private dell'autrice. I fili legano il passato al presente, dando vita a un tessuto lacerato dalle cicatrici del dolore per la perdita della madre. Con una portata fortemente evocativa, l'ordito dei ricordi è intriso di immagini semplici e spontanee che sottraggono le esperienze vissute all'annullamento della morte, distruttrice di ogni legame.