"Solo ciò che è trascorso o mutato o scomparso ci rivela il suo vero volto reale", scriveva Cesare Pavese. Una sfida che Oscar De Gaspari ha colto, indagando gli anni '60 e '70, attraverso il filtro della memoria. L'autore amplia e allarga lo sguardo dal particolare della propria esistenza - secondo emozioni nate dalle osservazioni della vita più intima e minimale - all'orizzonte nazionale con saggi tematici che mettono a fuoco fenomeni eclatanti del divenire, argomentati con logica e distacco, corredati da originali documenti e materiali coevi. Nonostante l'esperienza biografica di Oscar De Gaspari abbia avuto un suo personalissimo e unico percorso, tutti possono identificarsi nelle pieghe del cuore che hanno caratterizzato la sua vita e riconoscere, in ambiti diversi, i tanti personaggi incontrati e descritti durante la sua vita. Facendo attenzione, come ben spiegava Gustav Mahler, che tradizione vuol dire conservare il fuoco, non adorare le ceneri. Oscar De Gaspari non considera gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta come i migliori del secolo scorso. Ma vede il fuoco valoriale dell'infanzia, del proprio paese, dell'amore e dell'amicizia, perennemente acceso. Fuoco che deve essere ravvivato, irrobustito e ricordato alle altre generazioni quando il fiume della nostra vita sta per raggiungere la grazia di Dio o la serenità dei Campi Elisi.