Il libro contiene il lungo colloquio tra Mahmud Darwish e la traduttrice e editrice israeliana Helit Yeshurun, colloquio tenutosi ad Amman nel febbraio del 1996: una delle interviste più lunghe mai rilasciate da Darwish a un giornale letterario israeliano. L'intero dialogo è svolto in lingua ebraica, lingua nella quale Darwish ha parlato «con lo straniero, con il poliziotto, con il dirigente militare, con il maestro, con il secondino e con l'amata». Una delle testimonianze più intense del rapporto tra palestinesi e israeliani, sullo sfondo di un conflitto che lacera gli orizzonti di vita di milioni di persone; testimonianza di un dialogo possibile e, ora più che mai, necessario.