Il 25 settembre del 1945 per la prima volta in Italia tredici donne entrano a far parte di un'istituzione politica, si tratta della Consulta nazionale per la Costituente, un parlamento transitorio nominato dai partiti del CLN in attesa delle prime elezioni politiche dopo la caduta del regime fascista. Nella piccola pattuglia femminile i cronisti notano una figura diversa dalle altre. «Nel settore occupato dai socialisti sedeva una donna anziana, secca e piccola, vestita di nero, calze nere e cappello nero». Si tratta di Clementina Caligaris, la più anziana tra le consultrici, maestra di origini vercellesi, ha insegnato per diciotto anni a Sezze romano (Latina) prima che il fascismo, alla vigilia della marcia su Roma, la cacciasse insieme alla sua famiglia costringendola a rifugiarsi a Velletri. Alle spalle una lunga esperienza politica iniziata all'alba del '900 non nei salotti borghesi o nelle aule universitarie, ma nelle campagne più povere del Lazio meridionale, accanto ai braccianti, alle loro mogli e ai loro figli. Un raro profilo di militanza politica femminile capace di attraversare l'Italia liberale, fascista e repubblicana. Questo libro ricostruisce la sua storia.