Sono oltre 400 i comunisti e le comuniste ferraresi schedati dalla polizia politica fascista, durante il Ventennio, per il Casellario politico centrale del Ministero dell'Interno e si stimano in almeno quattro volte tanti quelli inseriti dalla Questura nel novero dei "sovversivi", per il medesimo periodo. Le carte di polizia stilate a fine repressivo costituiscono una impareggiabile fonte per la storia dei comunisti e delle comuniste durante la dittatura. "Vite schedate" ne ricostruisce le biografie, restituendo per la prima volta alla memoria storica e collettiva non soltanto l'antifascismo organizzato dalle strutture clandestine del partito, ma anche quello diffuso e quotidiano, mai emerso prima dalla cosiddetta "zona grigia". È così che, attraverso le vicende di centinaia di sconosciuti oppositori del regime, in gran parte costretti all'emigrazione in altre città (Milano, Torino, Genova, Roma, Bari, Venezia, Bologna...) o addirittura in altri Paesi (Francia, Svizzera, Belgio, Stati Uniti, Argentina...) si ricostruiscono anche pezzi di resistenza alla dittatura in realtà diverse da quella ferrarese.