La storia è quella di Pietro Montagna, originario di Santa Giuletta, ucciso nel marzo del 1944 - proprio mentre stava per unirsi alle brigate partigiane - da esponenti della milizia fascista e repubblichina presso la stazione ferroviaria di Giovi (in provincia di Arezzo) e lì sepolto grazie alla carità cristiana della gente del posto. Per tutti, la sua tomba era quella del cosiddetto "Ignoto di Giovi", poiché di lui nulla si sapeva. A seguito di approfondite ricerche condotte dal professor Roberto Carnesciali, autore dell'appendice storica del libro, si è riusciti a dare un nome all'Ignoto sepolto a Giovi e così Pietro Montagna - meglio conosciuto da amici e parenti come "Pierino" - ha potuto tornare al paese natio, dove adesso riposa, circondato da un affetto che mai era venuto a mancare nei confronti della sua memoria, ma che ora si può manifestare appieno.