Maradona è tornato. Ci racconta la parabola del suo vissuto umano, il genio, i valori, i sentimenti, le lotte, le vittorie e le sconfitte. L'immortalità. «Sono nato nella terra di Che Guevara e di Papa Bergoglio. Ernesto mi ha ispirato, Francesco mi ha benedetto. Per qualcuno sono un santo, bueno!, per altri un profeta, claro! per altri ancora un martire, un pazzo, un brigante, un fuorilegge. Sono il sole amaro di Pino, il caffè di Eduardo, la maschera di Totò, il pagliaccio di Caruso, la malinconia leggera di Troisi, l'ala sola dell'angelo di Bellavista, la rabbia e la luce di Caravaggio, il coraggio di Masaniello, lo scugnizzo di bronzo di Gemito. Ho miracolato il sangue di San Gennaro. [...] Ho palleggiato, scartato, sofferto, sudato, incantato, segnato, volato e fermato il tempo oltre l'attimo della felicità [...]. Credete di sapere già tutto di me. Conoscete il conto in banca, i debiti, le sentenze e le condanne, le amanti, gli spacciatori, i goal segnati e quelli sbagliati, i figli legittimi e quelli illegittimi. Forse conoscete Maradona ma non sapete nulla di Diego». A impreziosire il volume la prefazione di Erri De Luca, un dialogo con Gianni Minà, le illustrazioni di Vito Moccia e altre due biografie apocrife, quella di Mercedes Sosa e Astor Piazzolla. Da Hasta siempre Maradona è tratto lo spettacolo teatrale El Pelusa y la Negra attualmente in tournée, con lo stesso Damato, la cantattrice Simona Molinari, Valentino Corvino e il Sudamerica Quartet.