34 blu è un viaggio interiore le cui tappe sono scandite da immagini e parole: questa la prima definizione che verrebbe in mente già dopo la lettura dei primi capitoli. Non è solo questo però, è anche una lettera, un'autoanalisi, una navigazione nelle insidiose acque del dolore, pronte a scatenare tempesta per poi placarsi all'improvviso, non una ma mille volte. Si potrebbe dire che quest'opera sia un farmaco - inteso alla greca - cioè qualcosa di potenzialmente pericoloso, che espone a dei rischi, ma che può condurre alla guarigione se assunto nella giusta misura, un giorno alla volta. La forma del diario ben si adatta ai contenuti, esposti in prima persona, in un continuo contatto e confronto con la propria intimità. Il punto d'arrivo è tutto da scoprire. Prefazione di Annica Cerino.