È l'estate del '42. Il bersagliere Silvio D'Aloiso, della 3ª Divisione Celere, parte da Verona verso le steppe della Russia. Ha 21 anni, l'entusiasmo infiammato dagli slogan di una propaganda "ardita", e un taccuino per annotare esperienze ed emozioni di una grande avventura. Pagina dopo pagina, mentre avanza l'inverno e le truppe dell'A.R.M.I.R. sprofondano nel fango e nel ghiaccio, negli stessi luoghi che oggi, dopo 70 anni, sono ancora travolti dalla guerra, l'entusiasmo del ragazzo si spegne e lascia il posto alle sofferenze di una tragedia annunciata. Scampato miracolosamente alla disfatta in Russia, nella primavera del '43 l'autore torna in Italia, con il suo prezioso taccuino. Ma durante gli eventi di quegli anni drammatici, il diario scompare. Verrà ritrovato 40 anni dopo in modo altrettanto rocambolesco e il racconto di quei tragici eventi è raccolto in queste pagine.