Nervi, amato paese è il diario del soggiorno italiano di una bambina russa e della sua famiglia, che trascorse qualche mese nella cittadina genovese all'inizio del'900. Anastasija e la sorella Marina erano allora bambine, ma il ricordo di quei giorni rimase fondamentale nelle loro vite ed indelebile nelle loro coscienze di future artiste. In tarda età infatti, Anastasija rievocò il periodo nerviese nelle sue "Memorie", salutate con entusiasmo da Boris Pasternak, che lo definì scritto col "linguaggio del cuore". Mosca, Nervi viene rievocata, al contempo, come luogo concreto e luogo della memoria, sfondo in cui affinatezza ed echi viscontiani si mescolano con la quotidianità dei gesti familiari. Le pagine inedite di Anastasja che qui presentiamo in ristampa, estituiscono tutto il fascino di un momento poco noto nella biografia di Marina Cvetaeva, colei che Josif Brodskij definì "il primo poeta del Novecento".