Quella di Amelia Rosselli (1930-1996) è la voce più inconfondibile del nostro Novecento poetico. Il meglio dell'avanguardia storica tenta di elaborare le ceneri di un vissuto imperdonabile: l'eccidio fascista del padre e dello zio, Carlo e Nello Rosselli, nel 1937 in Francia. Ma Rosselli lo fa rifuggendo dal 'ricatto' della biografia. E il perché si capisce: lei più di altri, per dirla con Manganelli, ha "qualcosa da dire". Il peso della storia più tragica del secolo, tuttavia, l'attira giù: fino a farla precipitare, un freddo pomeriggio d'inverno, dalla sua finestra romana. Il volume fa parte della collana Oilà, curata da Chiara Alessi, che presenta le storie di protagoniste del Novecento. Figure femminili che, nel panorama 'creativo' italiano e internazionale (dal design alla moda, dall'architettura alla musica, dall'illustrazione alla grafica, dalla fotografia alla letteratura) si sono distinte in rapporto a discipline e mestieri ritenuti da sempre appannaggio dell'universo maschile. I libri, pensati per essere letti ad alta voce dall'inizio alla fine in quarantacinque minuti -un viaggio breve-, sono racconti di persone condotti attraverso una lente speciale sulle loro biografie, i lavori, i fatti privati e i risultati pubblici. Il progetto grafico è a cura dello Studio Sonnoli.