Tra i «tre o quattro scrittori di versi italiani d'oggi degni di ammirazione», Giuseppe Ungaretti, oltre a se stesso, elencava Clemente Rebora. Eugenio Montale ha scritto che Rebora «avrà lettori anche quando molta parte della poesia d'oggi resterà illibata negli scaffali delle biblioteche». Ma chi era Clemente Rebora? Qualcuno dei suoi Frammenti lirici o dei suoi tragici versi sulla guerra si trovano in molte antologie scolastiche, ma la sua biografia è stata scavata ancora sommariamente. Questo volume offre numerosi materiali (anche inediti) per colmare la lacuna. A partire dall'epistolario (uno dei letterariamente più significativi del secolo), si ricostruisce la giovinezza del poeta milanese, l'insegnamento e la prima produzione poetica, la terrificante esperienza al fronte e la lunga e pensosa convalescenza che ne è seguita, la ricerca esistenziale da Tagore a Mazzini fino alla conversione al cattolicesimo nel 1929. Prefazioni di Ludovico Maria Gadaleta e Uberto Motta.