L'attività di epistolografo di Cicerone è per noi di inestimabile valore, in quanto ci consente - come per nessun'altra epoca antica - di gettare uno sguardo non solo nell'intimo di chi quelle lettere scrisse, bensì di sondare anche quello dei suoi corrispondenti, del loro mondo, delle loro speranze, dei timori e delle, spesso drammatiche, disillusioni di fronte agli incalzanti eventi svoltisi nel I secolo a.C. Fu lo stesso Ottaviano Augusto a caldeggiare (e a controllare) la pubblicazione delle lettere di Cicerone, al fine di poter disporre di un forte potere su personaggi che in quell'epistolario si erano compromessi esprimendosi in modo giudicato poi imbarazzante, come ad esempio lo storico Asinio Pollione.