"Serrate corrispondenze" è la trascrizione dello scambio di lettere tra Chiara Castiglioni e Paolo T., detenuto condannato all'ergastolo nella sezione di alta sicurezza, e incontrato nell'ambito del progetto «Filosofia come cura di sé. Dialoghi dal carcere», ideato e condotto dall'autrice negli istituti penitenziari Ferrante Aporti e Lorusso e Cutugno di Torino. Il carteggio nasce dal desiderio di continuare per corrispondenza l'esperienza di studio, di consulenza e di pratica filosofica cominciata nel carcere di Torino, anche dopo il trasferimento di Paolo in un altro carcere. L'epistolario mostra la scoperta di una disciplina, la filosofia, che poco alla volta diventa fonte di luce e sostegno a vivere le costrizioni fisiche e mentali della detenzione. L'antica concezione della filosofia come dialogo e come «esercizio spirituale» riappare nello snodarsi dello scambio epistolare, che diventa una viva e preziosa testimonianza anche per il lettore, un invito alla meditazione profonda sul nostro personale modo di «stare al mondo».