Questo libro, forse l'unico diario uscito da un lager nazista, è un monito per non abbassare la guardia contro chi vuole cancellare la verità calpestando i diritti e la dignità dell'uomo. «Chissà che cosa proveranno i giovani di oggi - si chiede Corrado Stajano nell'Introduzione - nel leggere il Diario di Gusen di Aldo Carpi..., e chissà che cosa proverebbe Carpi se fosse vivo nel sapere che cosa è successo e che cosa sta succedendo nel mondo». La storia può ripetersi tragicamente. Ma il valore di questo diario va ben oltre quello del semplice documento. Innanzitutto perché fa percepire in presa diretta come si può vivere in un luogo in cui è dato solo morire, e poi perché racconta l'impari lotta di chi s'impegna con tutte le forze a conservarsi «uomo», salvando la propria intelligenza e i propri valori in un microcosmo in cui pure la solidarietà è considerata un crimine. Le parole di Carpi, il suo voler guardare sempre oltre l'orrore, l'abbandono, la paura e la morte rimangono una lezione di umanità e di coraggio insieme con la sua intensa attività di pittore, così come dimostrano i suoi disegni qui riprodotti e che fanno parte integrante del testo. Con uno scritto di Mario De Micheli.