Gli articoli raccolti in questo libro intendono fissare un punto di partenza per la ricostruzione della complessa e ricca personalità intellettuale di Gino Brazzoduro, "grande mediatore tre le culture italiana, slovena e tedesca e fautore del dialogo e di un'analisi controcorrente e antinazionalistica del rapporto tra italiani e slavi a Trieste". Personalità continuamente attraversata da suggestioni culturali, politiche, civili, ma proprio per questo aperta all'alterità, Brazzoduro è convinto che "la comunicazione con culture diverse può tracciare il profilo di un'identità originale: tanto più autentica e creativa, quanto più chiara sarà la coscienza che nessuna vera difesa è possibile oggi al riparo di un confine-baluardo". La difesa della propria identità, per l'intellettuale fiumano, "si attua costruendola ogni giorno, dinamicamente nella dialettica, in campo aperto", nella consapevolezza critica che "i confini attraversano ogni comunità, ogni singolo" e che "la frontiera che separa è solitudine; è già sconfitta".