Chi era Robin Hood? Forse un "ribelle sociale", più probabilmente un feroce assassino. Oppure era un abile arciere che difendeva il trono di re Riccardo Cuor di Leone? Holt indaga in diverse direzioni, cerca negli archivi, segue le tradizioni popolari, approfondisce i poemi medievali. Un'opera di accurato rigore storico e, insieme, una narrazione di grande fascino. Nelle vicende del fuorilegge di Barnsdale, qui rievocate con numerosi brani originali, rivive il Medioevo inglese in tutta la sua complessità, con le sue classi sociali rigidamente suddivise in nobili, cavalieri, possidenti, gentiluomini di campagna, abati e sceriffi: un variopinto palcoscenico che sembra creato apposta per incorniciare le imprese di Robin Hood. Il pensiero di Holt è chiaro: reale o immaginario, Robin Hood è il frutto di una società dove le carestie portavano alladrocinio e al saccheggio, dove la violenza era un fatto naturale e accettato. In questo mondo duro e aspro, Robin Hood incarna il coraggio, l'avventura, il rischio e assume la parte dell'eroe libero e multiforme, spietato con gli avversari, cortese con le donne, pronto al gesto aristocratico ma anche alla caccia proibita e alla grassa risata che riempie di suoni la "foresta verde".