Il 5 giugno 1960 Charles Bukowski riceve una lettera di rifiuto da parte di Sheri Martinelli, direttrice di Anagogic & Paideumic Review: è la miccia che fa esplodere tra i due sette anni di tumultuosa corrispondenza. A quell'epoca Bukowski ha pubblicato soltanto alcuni racconti e diverse poesie su riviste letterarie minori, ma non ha ancora compiuto il grande salto che gli consentirà - dieci anni dopo - di dedicarsi anima e corpo alla macchina da scrivere. Probabilmente se lei gli avesse inviato la classica lettera prestampata non ci sarebbe stato alcun seguito. Invece la cura pungente della sua risposta incita Bukowski a proseguire una particolarissima relazione epistolare. Sheri ha quarantadue anni, Charles quasi quaranta, e vengono da due mondi molto distanti: lei ex modella di Vogue, salutista, ispirata dai classici, musa di Ezra Pound e attirata dalla sfera metafisica; lui tutto fuorché salutista, privo di vincoli ed etichette, carnale. Cosa accomuna due personaggi così carismatici, ma diametralmente opposti? In uno scambio sempre più confidenziale e più vero, Bukowski rivela una cultura profonda - fatta anche di letture dei classici - che non sempre si evince dai suoi libri. Oltre a essere un importante strumento per approfondire la personalità del cantore degli emarginati d'America, questa raccolta offre un originale spaccato degli Stati Uniti in quegli anni, del contesto politico-sociale, dei diversi movimenti culturali che lo hanno caratterizzato.