«Ho avuto un solo desiderio, farvi conoscere che mi sono incamminato sulla strada nuova, quella giusta per trasformarmi in un uomo nuovo. Una metamorfosi rigeneratrice che mi permetta d'avere ancora qualcosa di bello e di positivo da dire». Così Bruno Buttone conclude il suo racconto, che si dipana attraverso le tappe più significative e, purtroppo, violente della sua vita, per poi giungere alla «rinascita», grazie soprattutto al sostegno della moglie e all'amore verso il figlio. Da questo libro arrivano forti due messaggi. Il primo è rivolto ai giovani: «Sappiate, ragazzi, che la camorra fa schifo, ha distrutto me e, se non vi opponete, distruggerà anche voi». Il secondo è rivolto a tutti noi, perché - scrive mons. Dario Edoardo Vigano nella Presentazione - le parole dal carcere di Bruno «diventano appello, impegno, memoria viva di fratelli e sorelle che sono ai margini della società, scartati. Facciamo in modo che non vengano iscritti nel registro dei... dimenticati».