Immagina di essere un pescatore dell'Artico mentre guarda il cerchio nel ghiaccio che lo separa dalle acque gelide. L'universo là sotto, tetro, sconosciuto, pericoloso, ma allo stesso tempo spaventosamente calmo, sembra opporsi alla luce del mondo in superficie. Eppure, nonostante la paura di perderti nel buio, c'è una forza inspiegabile che ti attrae, perché se è vero che lì sotto potrebbe esserci di tutto, allora c'è una piccola possibilità che tu sia dal lato sbagliato. In questo limbo, ostacolato dalle sue paure e dai suoi traumi, c'è il grande alpinista Alberto Fontana: non esiste cima che non possa raggiungere, ma per lui è più difficile fare i conti con la pace che regna sulle vette che affrontare una scalata impossibile. Tra i colpi delle piccozze e il rumore dei chiodi piantati sulle pareti di ghiaccio, si fa strada un'inquietudine profonda, una voce fin troppo familiare che riporta alla mente ricordi dolorosi.