"Raccolsi e riordinai i documenti di mio fratello nel lontano 1960, quando insegnavo nel piccolo paese di montagna dove Sergio visse parecchio tempo della sua infanzia e della sua adolescenza. Forse, chissà quando, avrei anche potuto pubblicarli; desideravo vivamente rispondere a una aspettativa dei miei genitori, ma soprattutto desideravo che la vicenda umana, del tutto singolare, di Sergio non venisse dimenticata. C'era, nella sua breve vita, qualche cosa che mi colpiva, e che mi colpisce ancora ben oltre l'affetto parentale che mi lega a lui: intuivo, nascosto nel suo animo, come un piccolo-grande mistero buono che lo aveva spinto a compiere, con spontanea e giovanile semplicità, ma con grave consapevolezza, scelte e gesti difficili, duri; scelte e gesti che non potevano essere il frutto di una esaltazione momentanea; essi comportavano e in effetti comportarono aspra e lacerante fatica di giorni e di notti e furono causa di rinunce, di dolore, di paure, di nostalgia, di attese e di speranze". Sergio Bresciani è stato il più giovane soldato del reggimento artiglieria Terzo Celere, caduto il 4 settembre 1942 a diciassette anni in Africa Settentrionale durante le battaglie di El Alamein. Decorato da Rommel con la Croce di Ferro tedesca di II Classe, riceverà la Medaglia d'Oro al Valor Militare e la Croce di Ferro tedesca di I Classe. A lui è stata intitolata la Pista Rossa di El Alamein. Questo libro, scritto dalla sorella Liliana, si concentra sulla vita intima di Sergio e traccia il suo profilo umano e spirituale.