Come un maestoso cipresso sovrasta i dolci colli Urbinati e ondeggia alle raffiche dei venti che lo scuotono con violenza, senza sradicarlo, l'Autore si erge dai suoi 80 anni a considerare i cambiamenti che hanno scosso l'Africa dai lontani anni 70.Se ne sta lì, solitario, tra sculture, colori e un vecchio computer, mentre la mente ripercorre le savane africane, riportando in qua i profumi, i miraggi, la polvere, le emozioni e gli abbandoni. E quel riandare al passato si fissa sulle pagine, lasciando timide tracce di una vita libera, vissuta con energia, talvolta con spavalderia, sempre pagandone personalmente il dazio. Sempre grato di averla vissuta in quel modo.