«Alcuni treni sono persi per sempre, su altri ho la sensazione che potrebbe esserci ancora posto per me; certe occasioni o relazioni pensi sempre che potrebbero tornare da un momento all'altro. Con il nuoto è successo così, è rimasto in sospeso per anni, poi si è ripresentato.» La storia di Manuel la ricordano tutti: uno scambio di persona, un colpo di pistola, una carriera nel nuoto professionistico stroncata a soli diciannove anni. Quei momenti, quei primissimi difficili mesi sono stati raccontati in Rinascere, un libro del 2019 da cui è stata poi tratta una fiction di successo per Rai1. A cinque anni di distanza, molte cose sono cambiate: Manuel è un uomo, ha attraversato una nuova fase della sua vita con una maturità che lui stesso non si aspettava, ha scoperto altre passioni, ha dovuto fare i conti, stavolta davvero, con la disabilità e un futuro da disegnare. Lo ha fatto da solo nella tempesta, in parte, e con le persone che nel tempo gli sono state vicine, delle quali in queste pagine parla con affetto e senza riserve. Lo ha fatto con la musica e il pianoforte, una vocazione e un impegno, una risorsa e un sostegno. Soprattutto, lo ha fatto ancora una volta grazie allo sport, alla piscina, all'acqua: entrato nella selezione nazionale, sarà a Parigi in vasca per le Paralimpiadi. Queste pagine riescono, con la delicatezza e la semplicità che Manuel ci ha insegnato ad apprezzare, a restituire la battaglia di un «guerriero senza spada» che all'imprevedibile ha saputo reagire, con disciplina e armonia, con coraggio e forza di volontà. Sempre consapevole che cadere non è essere sconfitti, che ognuno ha la sua battaglia quotidiana. Da vincere, per volare: «In questi anni non sono diventato diverso, ma mi sono preparato per qualcosa che mi renderà diverso, che deve ancora accadere. Costruire il nido a grandi altezze come le aquile nella solitudine».