A 49 anni, dopo aver rilevato mutazioni sospette nel suo corpo, Rossella si presenta dal ginecologo. È vittima di affanno, instabilità umorale, gonfiori addominali, imbarazzanti sbalzi di temperatura basale. Candida ma sicura, ritiene di essere incappata in una drammatica gravidanza tardiva. Sarà il dottore, con tocco cauto da artificiere, a metterla di fronte alla verità: non si tratta affatto di un figlio in arrivo, ma delle avvisaglie della menopausa. A Rossella non rimane che prenderne coscienza. Con un gruppo di amiche - che sono proprio quattro, un Sex and the City da bar dell'angolo - dà il via all'elaborazione del lutto, seguendo le fasi teorizzate da Elisabeth Kübler-Ross: 1. negazione; 2. rabbia; 3. negoziazione; 4. depressione; 5. accettazione; 6. rinascita. Il processo è comicamente turbolento, e per questo tanto liberatorio. Da Rossella e dalle amiche non resta che imparare, ridendo, che la condivisione e l'ironia sono il miglior metodo per accettare l'inevitabile. E trarne il meglio.