La figura di Napoleone Bonaparte è di tale complessità che la sterminata letteratura e ricerca storica fiorita su di lui e la sua epoca non si è ancora esaurita dopo più di duecento anni. Eppure, questo breve libro sotto forma di autobiografia, da solo potrebbe bastare per capire la parabola straordinaria di quest'uomo. Nel 1817 a Londra l'editore Murray pubblica il testo con un titolo intrigante, Manoscritto giunto da Sant'Elena in maniera sconosciuta e senza precisare l'autore... Tutti o quasi credettero che fosse stato scritto da Napoleone, che dal 1815 viveva relegato su quell'isola inaccessibile dell'Atlantico, immaginando che fosse riuscito a far giungere in Europa clandestinamente la storia delle sue imprese. Il successo fu clamoroso e nello stesso anno il libro fu ristampato da Murray ben quattro volte. Fu tradotto in inglese, pubblicato a Bruxelles e a Francoforte, mentre in Francia fu proibito. Come sempre avviene, la proibizione rese l'opera ancora più interessante e presto cominciò a circolare clandestinamente, mentre i lettori continuavano a chiedersi se Napoleone ne fosse veramente l'autore oppure no. Con il suo stile sobrio e vigoroso, ripercorre tutte le tappe della sua ascesa, dalle folgoranti vittorie della giovinezza, alla presa del potere con il Consolato, fino ai trionfi imperiali e alla partenza per l'esilio definitivo dopo i Cento Giorni. Una sintesi magistrale che restituisce al lettore tutta la passione e il genio di un grande della storia dell'umanità.