"Avevo tre o quattro anni al massimo, e i miei pomeriggi trascorrevano con gli occhi incollati al prato, attratta da un desiderio fortissimo di giocare, ma ancora muto. Il primo a dargli voce fu l'allenatore di mio fratello: un giorno si avvicinò e mi chiese se non ero stufa di guardare gli altri giocare. Sono entrata in campo e, da allora, nessuno è più riuscito a farmi uscire.". A poco più di vent'anni da quell'indimenticabile pomeriggio, Barbara è diventata una delle calciatrici italiane più riconosciute e apprezzate, ha conquistato il secondo scudetto consecutivo con la Juventus ed è stata protagonista con l'Italia, nel giugno 2019, del Mondiale francese che ha avvicinato milioni di tifosi al calcio femminile. Il mio calcio libero, scritto con Marco Pastonesi, non è solo il racconto della storia di Barbara, da Bricherasio alla Nazionale. È una dichiarazione d'amore, è un viaggio nei campi un po' sgangherati del calcio cosiddetto minore, è un libro tecnico e romantico nel quale si spiega mirabilmente il gioco - "il rigore è un giallo, il cross è una poesia, il dribbling è acrobazia, volteggio, funambolismo". È, in definitiva, un libro che trabocca di passione autentica, assoluta, e che Barbara ha scritto per tutte le bambine, per tutte le ragazze, per tutte le donne che, proprio come lei, si trovano a essere le prime o le uniche in un mondo quasi totalmente al maschile. Che si sono stufate di guardare gli altri giocare. Che un giorno hanno deciso di entrare in campo e di non uscirne più.