Il XIX secolo fu per Monteleone (l'odierna Vibo Valentia) un momento di grandi fermenti culturali. La città, a quel tempo, è sede di dibattiti e di confronti, crescono le attività delle Accademie culturali, tra le quali spicca la Florimontana, che annovera le menti più vivaci della regione. Un altrettanto vivace giornalismo vi prospera, particolarmente florido nella seconda metà dello stesso secolo. Racconta a tal proposito lo storico vibonese Francesco Albanese, nel suo "Vibo Valentia nella sua storia" (1975): "Anche a Monteleone, come in tutta la Calabria, è vivo e pugnace il giornalismo. Nel "Calabrese" - rivista edita a Cosenza dal 1842 per opera di un gruppo di patrioti cosentini - collaborarono i nostri Vito Capialbi, G. Santulli, M. Presterà". I periodici avevano fini politici. Ancora l'Albanese scrive: "Sono le prime forme del giornalismo, ma che contengono notizie che sono fuoco sotto cenere e preparano gli animi ai generosi ideali politici: La Sentinella, La Falce, Piccola Bruzia e, più importante, L'Avvenire Vibonese".