"La libertà è un diritto naturale, senza di essa non esiste nulla, né uguaglianza, né fratellanza ..." Libertà è la parola più ricorrente negli scritti di Guido Picelli, l'antifascista rivoluzionario dell'Oltretorrente di Parma, che nell'agosto del 1922 con poche centinaia dei suoi Arditi del popolo difese la città dall'assedio di 10 mila squadristi al comando di Italo Balbo, ottenendo la più grande vittoria dell'antifascismo italiano e la prima vittoria militare sul fascismo in Europa. Per Picelli l'idea di libertà ha più valore di un manifesto politico o di una scelta ideologica: è un ideale assoluto, lo scopo inviolabile della vita, che caratterizzerà tutta la sua attività di uomo del popolo, di combattente rivoluzionario, dalla vittoria nella "Battaglia di Parma" fino al successo al comando dei volontari antifascisti italiani del Battaglione Garibaldi nella liberazione di Mirabueno, la prima affermazione militare della Repubblica spagnola sul fronte di Madrid. "Non vi sono... reazione o fascismo, che possano imporre le barriere alle idee di libertà e d'uguaglianza, come luce e l'aria penetrano ovunque e nessuna forza può contenerle!" La voce di Picelli, coraggiosa e intransigente, ma insieme umanissima e appassionata, rivive in una raccolta di scritti inediti, in cui l' "Eroe della libertà" che "terrorizzava Mussolini", il "Che Guevara italiano" che innalzò una bandiera rossa sul Parlamento durante il regime fascista, il nemico giurato di qualsiasi forma di totalitarismo, continua a ricordarci, grazie alla sua visione anticipatrice, a cui la storia ha dato puntualmente ragione, che per conquistare la vera libertà occorre liberarsi di opportunismi, dogmi e settarismi. E che "Libertà" non è solo un modo di esistere, ma coincide con l'esistenza stessa. Questo libro nasce in occasione dell'ottantesimo anniversario della scomparsa di Guido Picelli e del ritrovamento di suoi documenti inediti sulle carceri durante il regime fascista.