Leopoldo Mandic (Castelnuovo di Cattaro 1866 - Padova 1942), santo nascosto e affascinante, coltivò sin da bambino due grandi desideri: diventare sacerdote e partire missionario per la sua terra, la Dalmazia. Divenne sì frate minore cappuccino ma, a motivo di una salute cagionevole, venne valutato inadatto alla missione. Per ubbidienza rimase a Padova e passò le lunghe ore del giorno di tutta la sua vita in una celletta-confessionale, afosa d'estate e gelida d'inverno, ad accogliere i penitenti. Il piccolo frate dispenserà la misericordia infinita del "Padrone Iddio" a un numero non quantificabile di anime, dal contadino semianalfabeta al grande imprenditore. E fece del sacramento della confessione un capolavoro, paragonabile a quello dei suoi "colleghi" san Pio da Pietrelcina e Giovanni Maria Vianney, il santo Curato d'Ars. Ammalatosi di tumore, si spense il 30 luglio 1942. Nel 2020 la Chiesa lo ha nominato protettore dei malati oncologici.