Il 30 maggio 1799 Ugo Foscolo venne arrestato nei pressi dell'abbazia di Monteveglio, dove era rifugiato, e portato a Bazzano. Qui venne affidato ad una pattuglia austriaca che lo portò a Vignola, in quei giorni sede di un piccolo distaccamento militare austriaco. Nel pomeriggio del 31 maggio venne infine trasferito a Modena e imprigionato nel carcere militare della Cittadella dove infine fu liberato il 12 giugno dall'esercito francese del generale Macdonald che aveva riconquistato la città. Il libro ricostruisce questa vicenda di Foscolo, allora ventunenne, sullo sfondo della guerra tra la Francia repubblicana e l'armata austro-russa per il controllo dell'Italia. Era il 1799, anno che vide all'inizio i patrioti italiani nutrire grandi speranze di estendere e consolidare i principi repubblicani su tutta la penisola, ma che finì con francesi e cisalpini ricacciati nella sola Genova assediata. Nell'intero paese avevano vinto le forze dell'ancien regime, rappresentate dall'esercito austro-russo, ma anche dalle folle tumultuanti che, insorgendo, conquistavano ovunque borghi e città, ripristinando le insegne dei vecchi sovrani e della Chiesa di nuovo trionfante. La ricostruzione di questo episodio della vita del giovane Foscolo ci porta alle radici del Risorgimento.