Il libro ripercorre l'esperienza artistica e di vita condotta da Luca Samele (Bari 1976 - Berlino 2003), prematuramente scomparso nella città tedesca a ventisette anni. Il libro si articola in sei interventi e in 32 tavole a colori che ripercorrono le tappe fondamentali della formazione di Luca Samele al fine di offrire un quadro della personalità dell'artista e, al tempo stesso, di leggere, tra le righe, la lacerante situazione di una gioventù spesso liquidata come acritica e superficiale. Dagli scritti dell'artista emerge lo sforzo di identificarsi con una figura di intellettuale indipendente e critico che l'attuale situazione culturale e sociale nega ai giovani: l'impossibilità di ricoprire un ruolo riconoscibile, il dover accettare acriticamente quanto la società offre, la sensazione di non poter mutare la gestione del potere, sono elementi che conducono al ripiegamento su se stessi. Luca Samele ha creduto che con l'arte si potesse riscattare tale condizione e sconfiggere, attraverso un itinerario culturale e morale, i fantasmi interiori per tornare, più forti, ad affrontare la realtà.