È ad un'epoca di crisi e fermenti, a cavallo tra Cinque- e Seicento, che risalgono le vicende biografiche di Antea Maria Zanettini (1570- 1630) da Brissago. Questa misteriosa donna di fede, impenetrabile nei secoli, intrattiene un legame particolare con la chiesa della Madonna di Ponte. La sua missione, orientata alla preghiera per le anime del purgatorio, oltrepassa però i confini del Borgo sul Lago Maggiore, al punto da coltivare inattese relazioni con la regina di Francia e le principesse della corte sabauda a Torino. Questo libro nasce dalla scoperta di un documento d'archivio inedito, rimasto nascosto per secoli nel monastero delle cappuccine torinesi di Borgo Po. Si tratta di un manoscritto redatto nel 1617 dal padre confessore di Antea, il gesuita Gerolamo Villani (1566-1630), che racconta le diverse stagioni della missione della Brissaghese. Dal Lago Maggiore alle capitali dell'Europa, Antea da Brissago diviene, nella pietà popolare moderna, Beata, anzi "santa viva".