A scuola si vive o ci si prepara a vivere? A partire da questa sollecitazione ottanta studentesse, future insegnanti di scuola secondaria, si sono impegnate in un esercizio di scrittura autobiografica che ha restituito un'immagine di scuola in fermento, vivace, ma anche ricca di contraddizioni. Una scuola che inanella successi, ma anche sconfitte che non possono essere sottaciute. Uno scenario variopinto che attesta, ancora una volta, quanto la voce degli studenti possa contribuire in modo proficuo a ripensare e a ridisegnare i contesti scolastici a partire anche dalle prospettive di coloro che quotidianamente li vivono. Il libro presenta una selezione di venti narrazioni, scelte perché meglio rappresentative dei tanti temi emersi. Tra questi, due in particolare sembrano rimbalzare con maggiore frequenza e con più intensità: il primo riguarda i saperi scolastici, la loro sostanziale "assenza" nelle narrazioni delle studentesse, il loro non configurarsi mai, o quasi mai, come occasioni di crescita; il secondo esplicita l'istanza, molto avvertita, di una visione democratica e inclusiva della scuola, che oggi è chiamata ad essere sempre più ampia e articolata a seguito delle innumerevoli sfide da affrontare: disturbi, disagi, violenze, migrazioni, criminalità...