Ogni libro per Paul Auster possiede una sua musica segreta la cui partitura affiora insieme alle parole. Ma di chi sono le dita che muovono i tasti da cui la musica si sprigiona? Nessuno può dire da dove arrivi un libro, e può dirlo meno di tutti il suo autore. Scrive così Paul Auster in "Leviatano", ed è ancora convinto che sia la verità. E infatti quando lui e I. B. Siegumfeldt s'incontrano la prima volta, sembra scettico all'idea di concederle una lunga intervista che ripercorra l'intera sua carriera. Ma, come è noto quando si tratta di Auster, la verità ha molte sfumature, e così alla fine decide che forse è giunto il momento di parlare della propria arte, e apre alla sua interlocutrice le porte della sua casa e della sua immaginazione. È l'inizio di due anni d'interviste, che ci restituiscono una biografia costruita libro su libro eppure piena di vita. Un appassionante viaggio letterario e umano attraverso l'ispirazione, le ossessioni e le passioni che abitano l'opera di un grande scrittore. "Una volta Nabokov disse che divideva la letteratura in due categorie: i libri che avrebbe voluto scrivere lui e i libri che ha scritto davvero. Nella prima categoria io ci metto i libri di Paul Austen". (Umberto Eco)