San Gregorio d'Alife, microcosmo montano idillico e florido, eppure non immune da ataviche ingiustizie, è stato negli anni Venti e Trenta lo scenario dell'azione politica, civile e sociale dell'intraprendente sacerdote Don Giacomo Vitale, discepolo ed erede spirituale di Giuseppe Toniolo. Con coraggio, lungimiranza e fiducia nell'avvenire il sacerdote ha concretizzato lo slancio caritativo e solidale del cattolicesimo sociale in un fondamentale progetto di finanza etica a sostegno dello sviluppo economico del luogo, istituendo nel 1921 la Cassa Rurale di Risparmio e Prestiti di San Gregorio d'Alife, che sopravvivrà fino al 1943. La ricca documentazione proposta da questo studio conferma come Don Giacomo Vitale, dall'alto della sua instancabile opera assistenziale e filantropica, sia stato protagonista e punto di riferimento imprescindibile di una lunga e complessa stagione del contesto alifano.