Con 15 stagioni vissute da protagonista negli stadi di tutta Italia e di mezza Europa, con la maglia giallorossa e quasi subito con la fascia di capitano al braccio, Giacomo Losi è il terzo giocatore - dietro solo a Francesco Totti e a Daniele De Rossi - con più presenze nella storia della Roma. Ma se sul campo diventò leggendario per il senso dell'anticipo con cui disarcionava gli attaccanti più insidiosi e per la correttezza con la quale era in grado di affrontare qualunque partita, fu oltre il rettangolo di gioco che Giacomo Losi venne chiamato a combattere una guerra niente affatto metaforica. Perché tra Soncino, il paese in provincia di Cremona in cui nacque il grande difensore, e Roma, la città che finirà presto per adottarlo e sceglierlo come simbolo dell'identità cittadina, un Losi ancora ragazzino ebbe l'enorme coraggio di vestire i panni della staffetta partigiana. Una vita, quella di Giacomo Losi, che Alessandro Angeli racconta con ammirata partecipazione. Dagli esordi con il Cremona all'arrivo nella Capitale, dove, grazie all'irriducibile forza di volontà e alla conquista di due Coppe Italia e della Coppa delle Fiere, Giacomo Losi diventerà presto Core de Roma.