Dopo la morte di Giovanni Pascoli, avvenuta nel 1912 a Bologna, la sorella Maria coltiverà per oltre quarant'anni la memoria del fratello, riordinandone le carte e l'archivio e provvedendo a stenderne la biografia. Questa intensa attività trova testimonianza nelle lettere di Maria a padre Mosetti, che non rappresentano soltanto la corrispondenza tra una donna e un religioso amico e confidente spirituale, ma la testimonianza delle fragilità e della solitudine in cui essa vive dopo la scomparsa del poeta. Si tratta dunque di una documentazione epistolare che, se da un lato traccia la storia di un'anima, dall'altro costituisce un contributo non secondario a illustrare alcuni aspetti della biografia di Mariù, negli ultimi vent'anni della sua vita a Castelvecchio. Il carteggio è arricchito da un ampio testo introduttivo dell'autore e da una preziosa raccolta di fotografie d'epoca.