Nel corso del Novecento Fiume è stata una città austro-ungarica con forte presenza italiana, poi territorio libero, poi italiana, jugoslava, ed è oggi croata, col nome di Rijeka, che semplicemente significa Fiume ma in un'altra lingua. Elena è nata lì nel 1942, e ha fatto parte delle migliaia di italiani che alla fine della Seconda guerra mondiale hanno lasciato l'Istria e la Dalmazia in direzione dell'Italia. "Fascisti" per molti, "stranieri" per tutti gli altri, questi immigrati italiani hanno sperimentato sulla propria pelle il pregiudizio insieme alla diffìcile condizione di esuli. Caterina Sansone, fotografa, insieme ad Alessandro Tota, autore di fumetti, intraprende un lungo viaggio a ritroso sulle tracce di sua madre Elena. La fuga dalla Jugoslavia con la sua famiglia, quando era solo una bambina di 8 anni, la vita nelle baracche, nei campi profughi allestiti dal nord al sud della penisola, la conquista di una casa e dell'integrazione, l'arrivo del benessere. Mescolando fotografia e fumetto con ironia e leggerezza (le palacinche del titolo sono frittelle, un ricordo d'infanzia, che suona nello stesso modo da entrambi i lati del confine), Caterina e Alessandro ricompongono i tasselli di una storia familiare che appartiene a un patrimonio comune.