Il volume racconta di un mondo desiderabile, che in parte già esiste ma che deve implementare le sue connessioni. Le biblioteche e i loro spazi interni dedicati all'infanzia, all'adolescenza e a chi se ne prende cura, hanno un ruolo strategico nella regia complessiva di un territorio che si assume collettivamente la responsabilità educativa in maniera diffusa. La rete dei servizi culturali, educativi, sociali e sanitari anima una promozione del benessere e una cultura della cura, cooperazione e coprogettazione necessaria per contrastare la morsa del casa-centrismo. Le ultime generazioni - bambini, bambine, adolescenti e giovani - chiedono azioni e misure da attuare subito e concretamente per stare, con le altre persone, nel mondo. I confini dei luoghi di vita si dilatano presto, mettendo in contatto tra loro storie di vita che aspettano di essere condivise. Fare esperienze insieme è un antidoto ai pregiudizi e alle narrazioni antisociali: se si condivide qualcosa con l'altro, anche solo il fatto di frequentare gli stessi luoghi, non si aderisce acriticamente al mito della tradizione sotto attacco: l'identità è plurima, mutevole, anche quella comunitaria. Il volume si propone di favorire condivisione di prassi, visioni e linguaggi tra le varie realtà della comunità educante al fine di agevolare una sempre più vivace collaborazione.