Ogni volta che acquistiamo un libro su Amazon, ascoltiamo un brano musicale di Apple Music o di Spotify, scegliamo un film su Netflix, stiamo consultando un catalogo. Quelli delle biblioteche, che per secoli hanno costituito un punto di riferimento, sono tuttavia relegati in un angolo. Adesso, però, è disponibile un modello dell'universo bibliografico che, grazie anche ai progressi dell'intelligenza artificiale, è in grado di rimettere tutto in gioco. Questo libro inizia mostrando come si è arrivati a definire l'IFLA Library Reference Model. Attraverso il confronto con i siti di commercio elettronico, i servizi di streaming musicale e Wikipedia, viene quindi avanzata un'ipotesi per la creazione di una base di conoscenza al cui interno far confluire le informazioni attualmente disperse nei miliardi di registrazioni bibliografiche presenti nei cataloghi delle biblioteche. La base di conoscenza conterrebbe informazioni complete e affidabili su tutto ciò che è stato pubblicato dall'invenzione della stampa a oggi. Essa potrebbe quindi essere utilizzata non solo dagli studiosi, ma da chiunque abbia a che fare con i dati bibliografici, compresi editori, distributori e i nuovi protagonisti dell'economia mondiale: Amazon, Apple, Facebook, Microsoft e Alphabeth, l'azienda che possiede Google.