"Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni", scriveva Dostoevskij. Le biblioteche pubbliche, per propria natura, devono cercare di raggiungere l'utenza anche lì dove non si può uscire. Questo libro racconta l'esperienza delle biblioteche in carcere a Roma e offre una panoramica delle biblioteche operanti negli istituti penitenziari in Italia, evidenziando le specifiche di un lavoro da bibliotecari "ospiti" fuori dal proprio ambito con le relative ricadute sull'organizzazione del servizio. Queste esperienze hanno alimentato diverse riflessioni sulla professione del bibliotecario in carcere e sul ruolo particolare di queste biblioteche collocate all'interno di un'istituzione totale.