Un mezzadro nato in povertà, ma che aveva ottenuto grande successo come industriale, nel ricordare da quale condizione di privazione fosse venuto, sosteneva di aver aperto gli occhi solo dopo alcuni mesi dalla nascita, tanta era la miseria da non avere nemmeno gli occhi per piangere. Invece i cinquantenni di oggi, insieme ai più giovani, sono stati fortunati a nascere in questo spicchio di mondo ricco e opulento, per cui hanno aperto gli occhi appena nati. Da una posizione così privilegiata dovrebbero vedere con precisione il mondo che li circonda, capirne i meccanismi, controllarne il funzionamento; spesso, però, sembrano frastornati, inebetiti, svogliati, si lasciano affascinare dal pensiero unico, voluto e costruito dai poteri costituiti, per sottomettere gli uomini e per costringerli a lavorare per loro.