Si può utilizzare il termine "riabilitazione" in riferimento a una malattia caratterizzata da numerose perdite quale la demenza senile? La risposta è positiva, a patto che non si lavori per ripristinare ciò che la persona con demenza ha perduto, ma la si inviti a fare ciò che riesce con le abilità ancora esistenti. A dispetto del declino cognitivo, infatti, le risorse che permangono sono fonti di contatto e comunicazione che permettono di instaurare con la persona malata nuovi e intensi rapporti che l'aiutano a conservare dignità e autostima. Il libro propone numerosi esercizi e pratiche metodologiche, applicabili sia in casa sia nelle strutture di cura, che valorizzano le capacità intellettive, relazionali e affettive di chi convive con la demenza, creando nuove forme di normalità. Vengono inoltre presentati progetti di attività mirate non solo al contenimento dei sintomi comportamentali, ma anche al mantenimento delle funzioni residue e di una soddisfacente qualità di vita della persona assistita.