Innumerevoli persone - per lo più donne - che si definiscono perfezioniste sono brillanti, ambiziose e super attive. Eppure, abbastanza inspiegabilmente, non appena un piccolo problema intralcia il loro cammino cominciano a percepire mille crepe e d'un tratto si sentono imperfette, incapaci di assegnare le giuste priorità e a rischio di burnout. Accade così che una perfezionista infelice rischi di impiegare tutte le sue energie alla ricerca di un equilibrio sempre sfuggente, in una continua tensione mai bilanciata. Per fortuna, una soluzione esiste. Secondo la psicoterapeuta Katherine Morgan Schafler, infatti, soffrire di perfezionismo non è di per sé un problema. Se anzi lo si accetta, se lo si usa con abilità e intelligenza, si scoprirà che non solo non è necessario cambiare il proprio carattere per essere felici e soddisfatte, ma che il perfezionismo può trasformarsi nel nostro più potente alleato e diventare così una sorta di super potere. Una volta che ci siamo rese conto che inseguire la perfezione serve a stimolarci a realizzare appieno il nostro potenziale per accedere all'interezza del nostro essere, cambia il modo in cui vediamo e rispondiamo al nostro perfezionismo. Se impariamo a vederci come esseri umani già di per sé perfetti, saremo capaci di sentirci degne di meritare tutto l'amore, la gioia e la libertà che l'universo ha in serbo per noi. Per aiutarci in questo percorso verso l'autostima, l'autrice definisce i cinque tipi classici di perfezionista: inflessibile, classica, parigina, procrastinatrice e disordinata. Identificando il nostro profilo, vedendone le specificità, comprendendone le necessità, impareremo a gestirlo in modo che non lavori contro di noi ma, al contrario, diventi una risorsa. Perché non solo è possibile essere perfezioniste e felici, ma è la cosa giusta da fare per noi stesse e per la società.