La scelta del titolo di questo libro - "Le radici del comprendere" - trova le sue ragioni non tanto in un'istanza di tipo fondativo, quasi si volessero fissare le fonti della conoscenza, in particolare di quella psicoanalitica e clinica. L'idea di "radice" è qui introdotta piuttosto nel suo significato di luogo attraverso cui viene raccolto e affluisce il nutrimento, come insieme diffuso di direttrici di significato che portano nuovi aggregati di senso alla teoria e alla prassi clinica.